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Disturbi del comportamento alimentare

  • Informazioni Generali
I disturbi alimentari sono patologie complesse caratterizzate da un forte controllo sul cibo, sul peso e sull'immagine corporea. Negli ultimi tempi iniziano a soffrirne ragazzi e ragazze sempre più giovani. Il cibo rappresenta il primo rapporto che il bambino ha con il mondo: la psicoanalisi ci ricorda che l’alimentazione, oltre a essere la prima forma di costruzione della propria identità, è connessa al piacere e alla frustrazione del piacere. Il cibo, per effetto della sua rilevanza simbolica, diventa spesso espressione di una fame nervosa. Le diete e le restrizioni sono all’ordine del giorno, ma assumono aspetti patologici nel momento in cui diventano ossessive e il controllo sul cibo provoca un radicale cambiamento nello stile di vita, con forti ripercussioni sulla vita relazionale e sociale.
ANORESSIA NERVOSA

L'anoressia nervosa (AN) è, insieme alla bulimia, uno dei principali disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Ciò che la contraddistingue è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. L'anoressia comporta un disturbo dell’immagine corporea e una ricerca inflessibile della magrezza. Nei pazienti anoressici la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la riduzione drastica del cibo assunto. Con il tempo, l’alimentazione viene rigidamente limitata a poche categorie. Il controllo può avvenire anche tramite condotte di eliminazione (vomito autoindotto, lassativi) o intensa attività fisica.

BULIMIA

La bulimia nervosa (BN) è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffate accompagnati dalla sensazione di perdita di controllo: il soggetto non riesce a smettere di mangiare o non controlla cosa e quanto sta mangiando. L'abbuffata è spesso seguita da senso di colpa, demoralizzazione e disgusto verso sé stessi. Dal punto di vista psicologico, si osserva un desiderio di controllo sui propri bisogni corporei, una concentrazione delle problematiche individuali e relazionali attorno al pasto, e la ricerca simbolica di “oggetti” da incorporare. Si tratta di un disturbo complesso che richiede un'attenta analisi differenziale.

BINGE EATING DISORDER (BED)

Il disturbo da alimentazione incontrollata spinge il soggetto a compiere grandi abbuffate in modo rapido e vorace, fino a sentirsi eccessivamente pieno. Affinché si possa parlare di BED devono essere presenti i seguenti criteri:

  • Le abbuffate devono avvenire almeno due volte alla settimana
  • Devono avvenire in solitudine
  • In genere sono indipendenti dallo stimolo della fame
  • Il soggetto non prova gratificazione, ma senso di colpa
  • Le abbuffate devono presentarsi per almeno sei mesi
  • L’alimentazione incontrollata non prevede “compensazione”, ossia comportamenti finalizzati a eliminare le calorie ingerite (come il vomito o l’attività fisica eccessiva). Per questo motivo, le persone con BED tendono al sovrappeso o all’obesità, a seconda della frequenza e gravità degli episodi.

I disturbi alimentari sono patologie serie, purtroppo in continuo aumento. È fondamentale la sensibilità di familiari e persone vicine per riconoscere i segnali e agire tempestivamente, favorendo una diagnosi precoce. Dal punto di vista psicologico, chi soffre di un disturbo alimentare spesso ha una scarsa autostima, prova vergogna, disgusto verso sé stesso e utilizza il cibo come compensazione per un disagio più profondo. L’approccio terapeutico deve essere multidisciplinare, con la collaborazione tra psicoterapeuti, nutrizionisti, dietologi e, se necessario, psichiatri. Il percorso psicoterapeutico può essere individuale e/o familiare.

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